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Mikhail Roginsky. Beyond the Red Door. Evento Colleterale della 14. Monstra Internationale di Architettura. Venezia. Ca' Foscari Esposizioni: dal 7 guigno al 28 settembre 2014. Curatore: Elena Rudenko.
Per la sua indagine del presente, per l’attenzione ad variopinta una quotidianità fatta d’oggetti e ambienti, per una traccia lieve d’ironia che ne attraversa l’opera, per questo ed altro Mikhail Roginsky, è noto come il “padre della pop art russa”. Ma Roginsky non doveva amare troppo le etichette, se tanto ha fatto per scrollarsi di dosso quella dell’artista politicizzato, e uscire dalla Russia sovietica, oltrepassando la soglia di una porta rossa. Datata 1965, la Porta Rossa, come titolo suggerisce è il punto di partenza della mostra che la curatrice Elena Rudenko ha voluto focalizzare sulle opere della maturità dell’artista (1978-2003). L’arco di anni in cui Mikhail Roginsky visse a Parigi. Eccoci allora con un Roginsky ancora “sovietico” davanti a quella porta idealmente scavalca, abbandonando i cliché cercando nuovi approdi artistici. Per alcuni critici è un oggetto del ready made, premessa di quel suo manifesto dell’antiestetismo dove emerge l’avversione dell’artista per la stessa parola «arte», “intesa come un complesso di cose create artificialmente, avvizzite dal secolare uso o oberate dal peso di una ipocrita ideologia”.




